Ngorongoro

Ngorongoro National Park.L'immenso cratere di un antico vulcano,60Km di diametro,il bordo,dove ci sono due alberghi è a 2200-2300 metri di altezza, il fondo a circa 1600 metri. Questi i suoi dati principali. Al suo interno il più vasto campionario di fauna e flora immaginabile in un ambito così "ristretto". Ci arrivammo nel tardo pomeriggio, in tempo per vedere il tramonto. Il lodge era bellissimo: il solito imbarazzante contrasto con i villaggi che avevamo attraversato. Stanze eleganti, personale gentile e premuroso. Cena in un ambiente indimenticabile, serviti da una simpatica ragazza che meritò ampiamente l'abbondantissima mancia. Dopo cena un inserviente volle accompagnarci alla stanza ( si doveva attraversare una zona di vegetazione folta), rifiutammo dicendo che che a trovare la porta della camera ci riuscivamo da soli. L'albergo non era recintato, altra piccola notazione. Il mattino dopo ci svegliammo prima dell'alba.Il freddo era intensissimo,la nebbia avvolgeva la cima del vulcano e l'umidità gocciolava dagli alberi. I soliti stupidi convinti che in africa fa sempre caldo si avviavano a fare colazione in sandali e pantaloni corti avvolti negli asciugamani delle camere, per cercare di ripararsi dal gelo...
Partimmo. La nebbia era molto fitta. A poca distanza dall'albergo notammo un gruppo di Maasai immobili. Fissavano qualcosa in silenzio. Il qualcosa era quanto restava di un bufalo. C'era sangue dappertutto: ne era intrisa la terra. Le viscere azzurrognole dell'animale, sparse attorno. Ci fermammo. "Simba" fu la parola che disse la nostra guida. Leoni. Lo disse piano, con il tono che si usa per nominare qualcosa di terribile. I Leoni erano risaliti dal fondo del vulcano. 600 metri di dislivello, per cacciare i bufali. A pochi metri la fermata dei minibus che portavano il personale dell'albergo dal villaggio al lavoro... Restammo in silenzio per molto tempo...